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aL prepartita - Alvini: "Il Fano ha sempre un'identità precisa. Su Montella..."

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Dopo 20 giorni dall'ultima gara ufficiale di campionato, il cammino dell'AlbinoLeffe nel girone B di Lega Pro riparte da Fano, dove domani alle 14.30 i blucelesti si troveranno di fronte una squadra fortemente rafforzata dal mercato di gennaio. Alla vigilia dell'incontro, il tecnico seriano Massimiliano Alvini ha fatto il punto della situazione nelle fila bergamasche.

Finalmente si torna in campo. Qual è stato il significato di questa sosta e che tipo di lavoro è stato svolto in questo periodo?

alt“Sì, finalmente si torna a giocare. La sosta per noi era arrivata al momento giusto: avevamo bisogno di rifiatare per via di qualche infortunio di troppo che ci aveva condizionato. E’ stato importante lavorare assieme in questo periodo, anche per riavere tutti i giocatori”.

Quanto è diverso il Fano di adesso, rispetto a quello prima della sosta?

“Hanno inserito tre giocatori importanti: Fioretti e Melandri, due punte di grande esperienza, e Ashong, che è un giocatore che conosco bene, avendo sempre giocato in Toscana. E’ una squadra che non merita la posizione che ha. Esprime un buon calcio, ha sempre un’identità precisa di gioco. Ora con i nuovi innesti ha ancor di più la possibilità di ottenere la salvezza. Sarà una partita equilibrata, come lo sono tutte all’interno del nostro girone”.

L’AlbinoLeffe ha scelto di dare fiducia agli interpreti del girone d’andata, con un nuovo innesto, quello di Antonio Montella. Quali caratteristiche di questo giocatore vi hanno maggiormente convinto in questa scelta?

“Ringrazio la società che mi ha dato la possibilità di avere Montella. Lui è un giocatore di spessore, di esperienza e di grande forza fisica. E’ un giocatore del quale avevamo estremamente bisogno, che si lega a noi e al nostro progetto. L’AlbinoLeffe deve salvarsi, ma anche costruire una base solida attraverso giocatori giusti. Montella sarà uno di quei giocatori che porterà avanti il nostro progetto per un po’ di tempo. Sono contentissimo che sia arrivato”.

Con la vicenda Castelli, si è spesso parlato dell’utilizzo e della valorizzazione dei giovani in Lega Pro e all’interno del sistema calcio italiano. Qual è la tua opinione in merito?

"Prima di tutto vorrei dire a chi non sa le cose di non parlare a vanvera. La vicenda Castelli la conoscono le persone interessate e la società. Dal di fuori leggo commenti assurdi, la vicenda non è conosciuta per come realmente è andata. Penso che sia una vergogna che accadano episodi come questo, soprattutto a società che crescono e valorizzano i giovani per poi vedersi privati dei loro prodotti. Servono leggi che tutelino da un punto di vista normativo e regolamentare chi crede nei giovani. E' un'ingiustizia, che fa male non solo all'AlbinoLeffe, ma al calcio italiano. Non parliamo, poi, di chi dice che l'AlbinoLeffe non ha un progetto e non punta sui giovani, queste sono invenzioni. La verità la conoscono chi lavora per questa società e gli avvocati".

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