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L'AlbinoLeffe si racconta | Versione ammazzagrandi

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Il buongiorno non si vede sempre dal mattino ed una partita non è mai decisa dopo soltanto un tempo di gioco. Dati di fatto a cui fa da pieno supporto il ricordo bluceleste odierno, per il quale bisogna tornare alla stagione 2012-2013, con i seriani in Prima Divisione a seguito della retrocessione patita sul campo l’annata precedente.

altLa rosa è composta da validi elementi per la categoria, su tutti i due gioiellini cresciuti in casa: un giovanissimo Andrea Belotti, eccelso terminale offensivo che timbrerà dodici volte il cartellino, ed un altrettanto promettente Mattia Valoti. Il girone, costituito eccezionalmente da diciassette squadre a causa del caos nei ripescaggi, vede la partecipazione di tante compagini del Nord-Italia, con l’eccezione di due big del sud: Lecce e Trapani. Saranno proprio queste due compagini a monopolizzare la stagione regolare, dando vita ad un testa a testa che durerà fino all’ultima giornata, guarda caso il turno di cui oggi andremo a parlare.

I siculi, primi in virtù degli scontri diretti, si trovano ad affrontare tra le mura amiche una Cremonese a ridosso della zona playoff. A Bergamo presenzia invece un Lecce con le speranze di promozione diretta aggrappate ad un unico risultato possibile: la vittoria. L’AlbinoLeffe dal canto suo, nonostante il gran campionato disputato sotto la sapiente guida di Alessio Pala, si trova nella stessa situazione dei grigiorossi, a causa di una gravosa penalizzazione di nove punti che gli impedisce l’aggancio ad un posto valido per gli spareggi.

Le grandi motivazioni ospiti si materializzano dopo tre minuti di gioco nel vantaggio dell’uruguaiano Mariano Bogliacino, abile a depositare in rete una corta respinta di Offredi. La risposta degli orobici sta tutta in un tiro dalla distanza di Pontiggia, troppo pretenzioso per creare grattacapi. Il monologo giallorosso continua, con l’autore del gol, Jeda e De Rose, i cui tentativi da ogni posizione difettano di precisione. Allo scadere della prima frazione un colpo di testa in mischia di Pesenti fa venire i brividi a Benassi, con la palla che sfiora l’incrocio ed esce.

Si va al riposo dunque con i pugliesi virtualmente promossi in serie B in virtù del momentaneo tre a tre dei rivali. Pochi avevano fatto però i conti con l’orgoglio dei bergamaschi, che escono dagli spogliatoi rigenerati e già al 5’ si rendono pericolosissimi, ma nell’occasione è bravo l’estremo difensore salentino a deviare in angolo con un bel colpo di reni. Il pareggio è solo una questione di tempo ed infatti al 14’ Valoti, nell’occasione con il numero dieci sulle spalle, innesca Girasole il cui diagonale chirurgico vale l’1-1. I pugliesi accusano il colpo e faticano a reagire ed allora è ancora l’AlbinoLeffe a rendersi pericoloso con una punizione da distanza siderale calciata da Regonesi, la palla sibila il palo e termina a lato.

Il vantaggio seriano è un’autentica invenzione di bomber Pesenti, che dopo un pregevole gioco di gambe per smarcarsi dal diretto avversario, infila il pallone all’incrocio dei pali da circa venticinque metri. Un gol incredibile che probabilmente in categorie superiori sarebbe stato visto e rivisto per settimane. Doccia fredda, freddissima per gli ospiti che oltre al danno devono aggiungere pure la beffa di un campionato vissuto al vertice e visto sfumare proprio all’atto conclusivo.

Dopo la delusione dell'Atleti Azzurri d'Italia, il Lecce non riuscirà più a riprendersi, cadendo anche nella doppia finale play-off contro il Carpi. I ragazzi di Pala quell’anno disputarono una stagione a livelli altissimi, condizionata da unico grande interrogativo: dove sarebbe potuta arrivare quella squadra senza la penalizzazione? Saperlo è impossibile, ma rimane il fatto che quella fu un’enorme dimostrazione di forza, tenacia e personalità.

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