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Società

Voci dall'interno | Loviso, De Gregori e i calci di rigore

Nino non aver paura di tirare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore” cantava Francesco De Gregori nella sua hit ‘La leva calcistica del ‘68’.

altChissà se questo ritornello è passato anche nella mente di Massimo Loviso al minuto 94’ di Südtirol-AlbinoLeffe, mentre si apprestava a battere un penalty dal peso specifico non indifferente.  Il direttore di gara Nicolò Marini aveva appena decretato la massima punizione in favore della compagine seriana per un evidente tocco di mano in area di un difensore altoatesino e la partita, che fino a quel momento non si era mai schiodata dal risultato di parità, era ad un possibile punto di svolta.

Il numero otto però, eccezionalmente insignito della fascia di capitano in virtù dell’assenza di Gavazzi, non era nuovo a questo tipo di situazione, anzi, come da lui ricordato nell’intervista post-gara, anche il debutto con la casacca bluceleste fu all’insegna del pathos, dato che pure in quell’occasione, un AlbinoLeffe-Forlì di Coppa Italia disputato sotto la calura estiva, si ritrovò a calciare dagli undici metri con il tempo residuo ormai agli sgoccioli. Risultato? Beh, ovvio, palla da una parte e portiere dall’altra. Un déjà-vu dai risvolti dolcissimi quindi, che portò in dote un successo di misura colto con caparbietà all’ultimo respiro, proprio come domenica scorsa.

Tirare un calcio di rigore però richiede grandi capacità mentali oltre che tecniche. Servono concentrazione, autostima, a volte fortuna, ma soprattutto una bella dose di sangue freddo per non incappare in figuracce, che in circostanze del genere sono sempre dietro l’angolo. Anche perché dall’altra parte della barricata ci sono fior fior di portieri che queste situazioni le preparano con grande scrupolo, esaminando vita, morte e miracoli dei tiratori.

La palla che varca la linea di porta e gonfia la rete dunque spesso è sinonimo di una magistrale esecuzione da parte dello specialista e quando in una stagione si raggiunge addirittura il 100% di realizzazione con ben tre tiratori diversi, visto che al club si aggiungono anche Virdis e Montella, allora vuol dire che nell’ambiente le componenti sopra descritte non mancano. Quindi, caro Francesco, niente paura.

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