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L'AlbinoLeffe si racconta | Il debutto a Modena

Flash-back al retrogusto di flash-forward. No, non siamo impazziti e no, non abbiamo partecipato ad alcuna cena a base di dizionari d’inglese. Stiamo parlando della “pillola” bluceleste di questa settimana: un racconto che si riferisce ad un evento passato, ma che contemporaneamente ha un occhio rivolto al futuro prossimo.

altMa andiamo con ordine, innanzitutto ci serve avere un contesto temporale in cui collocarci, ovvero l’estate del 2008. Un periodo caratterizzato dai pesanti addii di giocatori che hanno fatto la storia del club, leggasi Del Prato, Bonazzi e Gori ed in cui i tenenti di lungo corso Coser, Previtali e Garlini avevano il compito di agevolare l’inserimento di talentuose new-entry come il fantasista brasiliano Gabionetta, il folletto sardo Sau e l’esterno Renzetti. L’incipit fu agrodolce, perché le prime due partite disputate si rivelarono sufficienti per fornirci già il primo verdetto stagionale: l’eliminazione dalla Coppa Italia. Se il primo turno contro il Pescara fu positivo, data la vittoria ai rigori dopo il 2-2 maturato nei tempi regolamentari, il match successivo fu una vera e propria debacle seppur con l’attenuante di aver affrontato una squadra appartenente alla categoria superiore, il Siena, che tra le mura amiche travolse i ragazzi allenati da mister Armando Madonna per quattro reti a zero.

Con il debutto in campionato alle porte, ci si avvicinava dunque con poche certezze e ancora tanti interrogativi da sciogliere: sarebbe stata in grado la rosa di confermare la straordinaria stagione precedente? La delusione della finale play-off avrebbe avuto strascichi? Cellini sarebbe stato in grado di ripetere i 23 centri messi a segno? Il 30 agosto tutte queste domande trovarono la risposta che cercavano sul campo. L’occasione era la prima giornata del torneo cadetto e l’AlbinoLeffe andava in scena al Braglia di Modena. L’avversario erano proprio i gialloblù modenesi, una società che pochi anni prima si trovava a competere nello scalino più alto del calcio italiano e che poteva contare ancora su giocatori importanti come il funambolico Biabiany e l’attaccante Sasà Bruno.  L’impegno dunque era tutt’altro che semplice e fortunatamente l’approccio alla gara fu dei migliori, con una traversa centrata dopo appena 40 secondi di gioco. La restante parte della prima frazione visse di un sostanziale equilibrio tra le due compagini che fu interrotto solo dal duplice fischio del signor Cavarretta di Trapani che mandò le due squadre negli spogliatoi a bersi un the (freddo vista la calura estiva).

L’intervallo portò maggior consiglio ai seriani che uscirono con il pulsante del turbo ben pigiato e dopo due minuti il meranese Laner spedì il pallone sotto il sette con una gran botta. 0-1. Il gol subito ebbe l’effetto di svegliare i locali, che ci provarono in più riprese ma l’ex Narciso si superò, abbassando la saracinesca e rendendo così vano ogni tentativo di pareggiare i conti. Al primo minuto di recupero, l’ennesimo contropiede orobico fu sfruttato da Nicola Ferrari per chiudere i conti, regalando così una giornata di gioia al popolo bergamasco sugli spalti.

Un’emozione che i tifosi sperano di rivivere anche questo fine settimana sempre contro i Canarini emiliani, trovando dall’altra parte della “barricata” quel Simon Laner che, in quel caldo pomeriggio di otto anni fa, ci regalò una preziosa perla da inserire nella collana dei ricordi blucelesti.

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