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L’angolo del tifoso | Intervista a Luca Pio Perolari

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Per la rubrica 'L'angolo del tifoso' intervistiamo oggi Luca Pio Perolari, cinquantacinquenne seriano grande appassionato di sci e di AlbinoLeffe.

Buongiorno Luca, spiegaci un po' come nasce la tua passione per i colori blucelesti?

“Tifavo Albinese fin dai tempi della serie C e poi ho continuato a seguire la squadra anche dopo la fusione. Il fattore territoriale ha inciso molto dato che sono nativo della Val Seriana, oltre che conoscente ed amico della famiglia Andreoletti”.

1718perolariQual è stato la prima partita a cui hai assistito dal vivo?

“Il primo match dal vivo lo vidi insieme ai ragazzi del settore giovanile del San Giovanni Bianco, dove allenavo una squadra di pulcini e fu lo storico Albinoleffe-Juventus terminata con il punteggio di uno ad uno. In seguito, divenuto responsabile del settore giovanile nella stessa società in accordo col presidente, iniziammo una collaborazione con la compagine bluceleste fatta di incontri formativi con tecnici e giocatori, amichevoli e partecipazioni alle partite allo stadio anche con cinquanta persone per volta tra ragazzi, allenatori e genitori”.

C’è un momento particolare che ricordi con piacere quando pensi all’AlbinoLeffe?

“Ricordo con piacere proprio le molte serate formative a San Giovanni Bianco per genitori e mister a cui la società ha sempre generosamente mandato tecnici del settore giovanile. Conservo belle memorie anche della gioia provata dai nostri giovani atleti nell’essere ‘chiamati’ dall’AlbinoLeffe per un provino”.

Cosa ne pensi del idea, tramutata in realtà, di portare più famiglie allo stadio attraverso promozioni e presenza del settore giovanile?

“Penso sia la strada giusta. E’ importante riuscire a coinvolgere i genitori nelle realtà calcistiche in cui giocano  i propri figli in modo da renderli consci dell’ambiente che li circonda e dei valori che vengono trasmessi”.

Perché secondo te una persona dovrebbe appassionarsi ad una realtà come la nostra?

“Perché l’AlbinoLeffe da sempre promuove un'idea di sport ‘etica’, vicina anche agli oratori, di cui sono stato un frequentatore, prima da bambino e poi come animatore e giocatore/allenatore nel CSI e perché a Zanica ho sempre trovato collaborazione sia nei dirigenti che nello staff tecnico ed organizzativo. Inoltre allo Stadio si promuove ed incita ad un sostegno verso la squadra molto corretto e ‘sportivo’, nel pieno rispetto dell'avversario”.

Cosa ne pensi del cammino che stanno facendo i ragazzi di mister Alvini e del fatto che tanti giovani del vivaio stiano arrivando in prima squadra?

“Qui con me sfondi una porta aperta. Ho avuto il piacere di conoscere Massimiliano Alvini di persona ad un corso allenatori della FIGC-AIAC Bergamo nel quale è stato relatore assieme al suo staff ed è stato l'aggiornamento tecnico più interessante degli ultimi anni. Il mister è un fiume in piena, preparato, umile, competente, appassionato, e tutti i tecnici che erano presenti hanno gradito. Poi lui al termine, cosa mai successa prima, è sceso tra i banchi a salutarci ad uno ad uno chiedendoci pareri ed esperienze . Ho assistito ai suoi allenamenti che reputo all'avanguardia sotto ogni aspetto, ma soprattutto lo considero un grande ‘motivatore’ cosa basilare in un team. Sono sicuro che arriverà in categorie più alte, spero tanto lo faccia con noi. Quindi tutto ciò che sta ottimamente facendo con la squadra e coi giovani me l'aspettavo da un tecnico preparato come lui. Io intanto, in virtù della sua passione per lo sci, lo aspetto per una bella sciata insieme a Valtorta”.

Chiudiamo con una curiosità personale. Chi è il tuo giocatore bluceleste preferito di sempre?

“Ti dico Roberto Bonazzi per la grinta, l'entusiasmo e la forza nel trascinare i compagni a traguardi insperati. Ricordo ancora che, quando lo si incontrava per strada a Bergamo, lui ci teneva ad incoraggiare anche noi tifosi per caricarci, proprio come fa adesso Alvini ad ogni partita allo stadio”.

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