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Palla alla penna | Ep. 9: “Questione di numeri”

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Diciotto quasi venti.

No, non stiamo dando i numeri, bensì stiamo analizzando una domenica dal sapore agrodolce che poteva essere dolcissima per tutti i tifosi blucelesti.

Per sessantatre minuti di gioco infatti la cifra tonda in campionato sembrava cosa fatta, con il missile terra-aria di Giorgione che all’11’ piegava le mani al malcapitato Calore per poi infilarsi all’incrocio dei pali. La prima gioia personale per il numero diciassette campano dopo che aveva trascorso tutta questa prima parte di stagione a fornire assist per i compagni.

1718editoriale9Da lì in poi i ragazzi di mister Alvini hanno gestito la partita con sapienza, concedendo pochissimo al Teramo e chiudendo il primo tempo in vantaggio di una rete. Nella ripresa il copione sembrava poter essere lo stesso, con gli ospiti che si sbilanciavano in avanti con un 4-2-4 e l’AlbinoLeffe che partiva a spron battuto alla ricerca di un raddoppio che però non arriverà mai.

Troppi gli errori in fase di rifinitura, come sottolineato dal tecnico in conferenza stampa. Tante le situazioni favorevoli in contropiede non sfruttate al meglio ed il calcio si sa, a volte dà e a volte toglie.

Per una regola non scritta, ma dannatamente efficace, a gol sbagliato corrisponde gol subito e quando non si chiude la partita, c’è il rischio che questa venga riaperta proprio quando nulla lo farebbe presagire.

Eccoci dunque arrivare al fatidico minuto settantaquattro, quando Sales si macinava la fascia di competenza per poi servire un cross al bacio per Barbuti che, dopo aver preso l’ascensore, incornava il pallone dell’1-1.

Una beffa, visto che fin lì i seriani non erano mai andati in difficoltà, ma fatto sta che la differenza di centimetri in area, ricercata dal tecnico teramano Asta, s’era rivelata una mossa azzeccata.

La reazione d’orgoglio è stata impetuosa, con una traversa colpita neanche cinque giri di lancette più tardi da una punizione liftata di Francesco Gelli, stampatasi sulla traversa, proprio mentre i tifosi blucelesti erano già pronti ad esultare.

Sarebbe stato il primo acuto personale anche per il numero ventitré nativo di Livorno, ma siamo sicuri che se continuerà ad offrire prestazioni di questo spessore, la rete sarà solo una mera questione di tempo.

Il forcing finale tutto cuore purtroppo non ha dato gli effetti sperati, regalando un punto che permette comunque di muovere la classifica e di mantenere invariate le distanze in classifica, con il Pordenone ancora capolista con tre punti di distacco, in attesa della decisione del giudice sportivo su Modena-Padova.

Nonostante il palese rammarico per non esser stati in grado di portare a casa l’intera posta in palio, rimane comunque la serenità per un percorso di crescita che sta diventando via via sempre più chiaro e soddisfacente, perché abbina qualità a quantità. Gli intoppi sono da mettere in preventivo con una rosa così giovane, ma non ci si può esimere dal constatare che guardare i nostri ragazzi giocare, è un gran bel divertimento.

FDB

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