L'angolo del tifoso | Intervista a Vittorio Picinali
- Pubblicato in Società
Per la rubrica “L’angolo del tifoso” abbiamo intervistato un grande esperto di calcio bergamasco e non, fiero sostenitore della BluCeleste fin dai tempi della fusione: Vittorio Picinali.
Una passione la sua che nasce fin da bambino, quando a disposizione c’era solamente un pallone e tanta voglia di divertirsi giocando in strada con gli amici: “Il calcio negli ultimi anni è cambiato radicalmente. Ormai i tempi in cui lo sport poteva essere una passione che diventava lavoro sono stati superati, adesso quasi tutto è business”.
Lui che, oltre ad essere stato un imprenditore, è stato anche il direttore sportivo del Leffe dal 1986 al 1993, negli anni della presidenza targata Radici, analizza a trecentosessanta gradi il momento in casa bluceleste: “Dopo le due consecutive retrocessioni nei dilettanti e successivi ripescaggi, si può affermare che la nuova conduzione tecnica affidata al duo Giacchetta-Alvini si sia ben inserita in un ambiente che deve continuare ad aprirsi maggiormente al mondo esterno. Il positivo andamento dei risultati del campo deve essere accompagnato e seguito da una crescita a trecentosessanta gradi. In una categoria che negli ultimi anni ha subito tanti cambiamenti, l’AlbinoLeffe sta lentamente ri-formando una propria identità, con una consapevolezza d’intenti che ha ancora grandi margini di miglioramento”.
Il discorso poi si sposta sulla categoria di riferimento e lui esprime il proprio pensiero legato ad una speranza: “Sarebbe bello in futuro che ci fosse maggior collaborazione con i club di serie A e B, nell’ottica di un innalzamento del livello qualitativo generale oltre all’adozione di criteri più selettivi nella gestione dei settori giovanili. Si rende necessario un progetto generale equilibrato, non artificioso, frutto di maturazione e specifiche competenze”.
Uomo di cultura e personaggio schietto, a volte controcorrente, ma sempre sincero, in conclusione, con uno sguardo rivolto al futuro, ci regala il suo pronostico per la stagione in corso: “L’organico a disposizione di mister Alvini è ampio e ben distribuito per età e ruoli, con tanti giovani interessanti tutorati da giocatori d’esperienza. Si sta facendo un percorso che spero possa portare ad un miglioramento del piazzamento della scorsa stagione chiusa al decimo posto e con la qualificazione ai play-off. Gli errori o le battute d’arresto, che possono sempre starci in un campionato lungo e logorante come quello della serie C, saranno valutate dai diretti interessati che, come già dimostrato, sono ben preparati nelle fasi di gestione e conduzione e dunque ne faranno tesoro per il proseguo. La chiave di volta potrebbe essere il perdurare nella ricerca di un gioco sempre più autorevole, come mostrato nelle ultime uscite, per guadagnarsi ancor di più il plauso di tutti i sostenitori blucelesti e non”.
Una passione la sua che nasce fin da bambino, quando a disposizione c’era solamente un pallone e tanta voglia di divertirsi giocando in strada con gli amici: “Il calcio negli ultimi anni è cambiato radicalmente. Ormai i tempi in cui lo sport poteva essere una passione che diventava lavoro sono stati superati, adesso quasi tutto è business”. Lui che, oltre ad essere stato un imprenditore, è stato anche il direttore sportivo del Leffe dal 1986 al 1993, negli anni della presidenza targata Radici, analizza a trecentosessanta gradi il momento in casa bluceleste: “Dopo le due consecutive retrocessioni nei dilettanti e successivi ripescaggi, si può affermare che la nuova conduzione tecnica affidata al duo Giacchetta-Alvini si sia ben inserita in un ambiente che deve continuare ad aprirsi maggiormente al mondo esterno. Il positivo andamento dei risultati del campo deve essere accompagnato e seguito da una crescita a trecentosessanta gradi. In una categoria che negli ultimi anni ha subito tanti cambiamenti, l’AlbinoLeffe sta lentamente ri-formando una propria identità, con una consapevolezza d’intenti che ha ancora grandi margini di miglioramento”.
Il discorso poi si sposta sulla categoria di riferimento e lui esprime il proprio pensiero legato ad una speranza: “Sarebbe bello in futuro che ci fosse maggior collaborazione con i club di serie A e B, nell’ottica di un innalzamento del livello qualitativo generale oltre all’adozione di criteri più selettivi nella gestione dei settori giovanili. Si rende necessario un progetto generale equilibrato, non artificioso, frutto di maturazione e specifiche competenze”.
Uomo di cultura e personaggio schietto, a volte controcorrente, ma sempre sincero, in conclusione, con uno sguardo rivolto al futuro, ci regala il suo pronostico per la stagione in corso: “L’organico a disposizione di mister Alvini è ampio e ben distribuito per età e ruoli, con tanti giovani interessanti tutorati da giocatori d’esperienza. Si sta facendo un percorso che spero possa portare ad un miglioramento del piazzamento della scorsa stagione chiusa al decimo posto e con la qualificazione ai play-off. Gli errori o le battute d’arresto, che possono sempre starci in un campionato lungo e logorante come quello della serie C, saranno valutate dai diretti interessati che, come già dimostrato, sono ben preparati nelle fasi di gestione e conduzione e dunque ne faranno tesoro per il proseguo. La chiave di volta potrebbe essere il perdurare nella ricerca di un gioco sempre più autorevole, come mostrato nelle ultime uscite, per guadagnarsi ancor di più il plauso di tutti i sostenitori blucelesti e non”.
