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L'angolo del tifoso | Intervista alla famiglia Pacati

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Ad anticipare il match casalingo di venerdì sera contro la Sambenedettese torna la rubrica “L’angolo del tifoso” e questa volta il protagonista è in buona compagnia.
Sono quattro abbonati e di cognome fanno tutti Pacati. Si parte dal capofamiglia Francesco, passando poi in ordine cronologico ai figli Ilario, Marta e Matteo. E’ proprio il primogenito a portarci nel mondo di una vera e propria famiglia… bluceleste.

Ciao Ilario. Innanzitutto raccontaci come nasce la vostra passione per l’AlbinoLeffe.
“Dopo la promozione dalla C alla B, io ho iniziato a documentarmi e a seguire i risultati della squadra con sempre maggior attenzione fino all’anno della cavalcata, quasi culminata con l’approdo in Serie A, quando ho fatto il mio ‘debutto’ allo stadio Atleti Azzurri d’Italia. La prima partita vista dal vivo ricordo ancora che è stata un AlbinoLeffe-1718pacatiPiacenza in cui vincemmo per due reti a zero con il 'Gus' in panchina e le reti di Cellini e Colombo. Da quel momento è stata soltanto una questione di tempo perché venissi seguito a ruota anche da mio fratello Matteo. La nostra passione in seguito ha contagiato anche mio padre e mia sorella che da due anni ormai sono fedeli abbonati. Ci piace l’AlbinoLeffe perché è una società seria che ha sempre avuto al suo interno grandi interpreti provenienti dal territorio orobico”

Vi è mai capitato di seguire la squadra anche in trasferta?
“Si, io e mio fratello ne abbiamo fatta qualcuna insieme. Ne ricordo una a Gorgonzola che però non riesco a collocare temporalmente. Poi siamo stati a Cremona per i quarti di finale play-off persi ai rigori tre anni fa, mentre quest’anno abbiamo vissuto ‘live’ la vittoria con la FeralpiSalò. Quella che non scorderò mai però è stata la partita contro il Padova all’Euganeo il maggio scorso. Sia per ul successo arrivato un po' inaspettatamente sia perché nel settore ospiti c’erano tanti ragazzi del vivaio che avevano contribuito a creare un bel clima di festa”.

C’è un ricordo legato alla compagine seriana al quale siete particolarmente affezionati?
“Mah, sono tanti, è difficile sceglierne uno. Le annate della B sono state tutte bellissime, sia quella della Serie A sfiorata, sia quelle delle salvezze con Mondonico in panchina. Anche il primo anno di Lega Pro è stato piacevole, grazie alla grandissima rimonta della squadra nonostante la pesante penalizzazione e all’esplosione di Andrea Belotti. Infine una doverosa citazione va fatta anche per la scorsa stagione in cui il duo Alvini-Giacchetta ci ha permesso di rinascere dopo alcuni anni bui”.

Come vivete la partita? Tutti allo stesso modo o c’è qualcuno più esuberante?
“Il più esuberante probabilmente sono io. Dopo di me c’è mio fratello, mentre mio padre e mia sorella sono abbastanza tranquilli. Lei poi, prima di venire allo stadio con noi non aveva mai visto una partita in vita sua ma, dopo essere riusciti a convincerla a provare, ne è rimasta piacevolmente colpita. Ora tifa soltanto AlbinoLeffe, le altre squadre, o gli altri campionati non li calcola nemmeno”.

Qual è la vostra valutazione sull’andamento della squadra in questa stagione?
“A mio parere l’andamento attuale è sopra ogni aspettativa iniziale. Non pensavo potessimo arrivare nei primi posti, ma ora spero che il momento positivo continui, soprattutto a livello di gioco, un fattore che rispetto allo scorso anno mi sembra migliorato. L’attacco gira meglio e poi c’è un giocatore come Sbaffo che ci permette di avere più soluzioni. Speriamo di arrivare in zona play-off, sarebbe una bella soddisfazione”.

Chi sono i vostri beniamini del presente e del passato?
“Del passato sicuramente Del Prato perché è colui che mi viene in mente quando penso agli anni della B. Belotti poi non poteva non piacerti, era davvero forte. Attualmente Gavazzi e Coser sono i nostri preferiti, forse perché, essendo entrambi bergamaschi, sono anche i più rappresentativi. Però c’è da dire che da fuori traspare l’immagine di un bel gruppo, molto unito e questo fa piacere”.

Perché secondo te una persona dovrebbe sottoscrivere il mini-abbonamento per il girone di ritorno? Come la convinceresti?
“Gli direi di venire perché si vedono delle belle partite e perché quest’anno c’è da divertirsi. Anche se non ha un interesse specifico nella nostra squadra non può ignorare il suo modo di giocare e la sua identità nello stare in campo, quindi se è un appassionato di questo gioco deve assolutamente venire, poi sicuramente si appassionerà. In più il clima allo stadio è bello ed insolito perché le presenze allo stadio non elevatissime contribuiscono a creare un ambiente più tranquillo e familiare in cui quasi tutti si conoscono”.

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