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Società

5 domande a … Pietro Cossetti!

Davanti ai microfoni di www.albinoleffe.com c’è oggi Pietro Cossetti, formatore dei Pulcini A e figura storica all’interno del settore giovanile bluceleste.

1806055domandePulciniABuongiorno Pietro. Un’altra stagione volge al termine, qual è il tuo personalissimo bilancio?
“Come sempre per me è positivo perché ho visto il gruppo che avevo a disposizione crescere in tutte le sue componenti fisiche, tecniche e tattiche ed il merito di tutto ciò va ascritto anche ad Alessandro, Roberto, Gianpi ed Ivan, i miei collaboratori. Se abbiamo ottenuto dei miglioramenti il merito è pure loro”.

Tra le partite da incorniciare di questa stagione c’è sicuramente il pareggio con l’Atalanta nel girone di ritorno. Parlaci un po’ di quel match.
“Di quella partita, vinta nel computo delle reti segnate, mi rimarranno sempre impresse la qualità, la determinazione e l’abnegazione riversate sul campo per affrontare i nostri cugini. In più, vedere la gioia dei ragazzi al fischio finale è stata la classica ciliegina sulla torta. Durante la stagione però abbiamo avuto anche altre soddisfazioni, con successi importanti guadagnati grazie ad un gioco di squadra piacevole”.

Tu sei il formatore con la militanza più lunga qui all’AlbinoLeffe. Come si fa ogni anno a trovare nuovi stimoli per affrontare nuove sfide?
“Penso che lo stimolo più grande che mi spinge ogni anno a sobbarcarmi i chilometri di distanza e a continuare sia la passione che ho per questo sport. Lo reputo più di un semplice momento ludico, un’opportunità di crescita sociale per tutti i bambini. Da parte mia c’è sempre il piacere di stare a contatto con giovani atleti di qualità per trasmettergli le conoscenze tecnico-tattiche, ma anche umane che ho acquisito lungo il mio percorso”.

Pensi che il ruolo del formatore si sia evoluto o comunque sia cambiato nel corso degli anni?
“Sicuramente bisogna tenersi in costante aggiornamento ed arricchire sempre più il nostro bagaglio di competenze. Il calcio è uno sport in costante evoluzione ed ora più che mai è molto importante curare anche il lato emotivo dei giovani atleti. Serve essere un po’ psicologi, a volte anche con i genitori. I ragazzi oggigiorno sono più svegli e attenti e recepiscono i concetti che provi ad trasmettergli più in fretta, anche se per contro hanno tante, a volte troppe distrazioni. Il gruppo che ho avuto a disposizione però sotto questo punto di vista è stato esemplare”.

Qual è il ricordo che porterai sempre con te di quest’annata?
“Non c’è un momento calcistico più bello di un altro. Anche la semplice quotidianità a volte può essere emozionante, oppure gesti extra-campo, come ad esempio quando i miei ragazzi battono il ‘cinque’ a mister Alvini ed ai giocatori della Prima Squadra perché questo gesto mi fa percepire appieno il senso di famiglia e di appartenenza che si respira all’AlbinoLeffe”.

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