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Società

5 domande a ... Giuseppe Biava!

E’ arrivato il momento della formazione più ‘vecchia’ del settore giovanile: la Berretti. Ai microfoni di www.albinoleffe.com c’è il loro formatore Giuseppe Biava.

1806265domandeBerrettiBuongiorno Giuseppe. Apriamo l’intervista con il tuo bilancio di quest’annata.
“Penso che sia un bilancio positivo. Ero alla prima stagione nel settore giovanile dell’AlbinoLeffe. Qui ho trovato un ambiente sereno, dove si può lavorare bene e con pazienza. Abbiamo ottenuto buoni risultati nonostante fossimo partiti con principi diversi rispetto alle scorse stagione e penso che questo sia motivo di orgoglio anche per i ragazzi“.

Dopo anni in giro per l’Italia sei tornato dove tutto è cominciato. Che emozione è stata e come hai trovato la società?
“E’ stato un ritorno piacevole dopo che ero andato via nel 2004 per girare un po' per tutto lo stivale. Ritornare all’AlbinoLeffe è stato come ritornare a casa. Qui sono cresciuto sia come giocatore che come persona e la fiducia di tutto l’ambiente mi ha gratificato. Al mio rientro ho trovato una società seria che vuole fare le cose per bene, proprio come quando l’avevo lasciata“.

Secondo te qual è stata la partita migliore giocata dalla tua squadra in questa stagione?
“Soprattutto nel girone di ritorno i ragazzi hanno preso consapevolezza nei propri mezzi. Penso che la gara più rappresentativa di questa stagione sia stata la partita con il Torino vinta 4-1 in trasferta al termine di un’ottima prestazione. Vuoi un po' per la prova, un po' per la caratura dell’avversario, ma penso sia stata la più bella”.

Qual è la maggior difficoltà che hai riscontrato allenando la formazione Berretti?
“Ne ho riscontrata qualcuna all’inizio perché dovevamo cambiare i principi di gioco rispetto agli anni passati e mettere in testa ai ragazzi certe nuove nozioni non è stato semplice. Nel girone di andata infatti abbiamo faticato, ma poi tutta la rosa è stata brava ad ascoltare e ad applicarsi, solo così siamo stati in grado di raggiungere certi risultati”.

Durante l’anno c’è stato anche un proficuo e continuo confronto con l’allenatore della Prima Squadra Massimiliano Alvini. Ci confermi questo feeling?
“Non lo conoscevo prima di arrivare qui, ma da quel momento in avanti c’è stato un bello scambio di vedute. Ho imparato ad apprezzarlo fin dal ritiro estivo di Serina. E’ un allenatore che lavora tanto e cura ogni particolare. Il feeling poi è dovuto anche al fatto che durante l’anno noi lavoriamo tanto per preparare i ragazzi alla Prima Squadra e quindi perché il processo funzioni è necessario che ci sia comunicazione tra le varie parti. L’ho ritrovato anche con piacere al corso che sto seguendo a Coverciano. Ormai ci lega un rapporto di stima e fiducia reciproca“.

 

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