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Società

Parola di #aL - A tu per tu con... Filippo Longo!

Per la rubrica settimanale dedicata ai ragazzi del nostro settore giovanile, oggi abbiamo fatto due chiacchiere con Filippo Longo, centrocampista interno in forza all'Under 17 di mister Esposito.

1819PDALongoU17Una storia, quella tra il classe 2002 e l'AlbinoLeffe, iniziata quando Filippo era molto piccolo: “Sono arrivato qui all'età di sei anni, dopo aver giocato per alcuni mesi nell'oratorio del mio paese. Ho continuato fino allo scorso anno, quando sono andato in prestito per una stagione al Pontisola prima di fare nuovamente ritorno a Zanica”.

Il ricordo più bello? Sicuramente la partita contro la Juventus al Memorial Scirea del 2016, sia per l'abilità degli avversari sia per l'atmosfera del match”.

Longo passa poi ad analizzare la difficile stagione con la quale, insieme ai suoi compagni, ha dovuto fare i conti quest'anno.“Nonostante i risultati non siano entusiasmanti, a livello di gioco siamo migliorati molto. Abbiamo sempre cercato di giocare restando fedeli ai nostri principi, anche quando il campo o gli avversari non ce lo hanno permesso. L'obiettivo comunque è sempre quello di proporre il nostro gioco a prescindere dal risultato”.

A livello personale invece, penso di aver disputato una stagione tutto sommato buona, anche se ovviamente avrei potuto fare di più. Purtroppo però ci si sono messi di mezzo anche diversi infortuni”.

Filippo spera di poter aiutare ancora i suoi compagni in questo finale di stagione: “Mi aspetto di rientrare al più presto dall'infortunio per poter dare il mio contributo nelle ultime partite di campionato e nelle amichevoli e tornei a seguire”.

Longo ha le idee chiare anche su ciò che sogna di ottenere a livello personale: “Si cerca di puntare sempre al top e quindi alle massime divisioni, ma so di avere ancora moltissima strada da fare, per questo ora è meglio restare coi piedi per terra e pensare al presente”.

Per rendere al massimo, il classe 2002 si ispira a due tra i migliori centrocampisti al mondo: “Kroos e Modric, perché, oltre ad avere una grandissima tecnica individuale, sono giocatori molto ordinati, precisi, che sbagliano pochissimo e sanno muoversi e orientarsi in modo da anticipare le giocate dell'avversario”.

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