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Società

L'opinione

  • Pubblicato in Società
di Ildo Serantoni

Il primo passo, dopo una batosta come quella subita sabato, è ritrovare l’autostima. Non è semplice girare pagina come se niente fosse successo e non ci è difficile immaginare in quale stato confusionale si siano trovati in questi giorni giocatori e allenatore. Ma bisogna uscirsene in fretta perché, volenti o no, bisogna reagire. Grazie al cielo, lo si può fare senza l’assillo della classifica, che rimane buona e, dunque, in assenza di pressioni. È già un bel fatto, perché venirsene fuori avendo perdipiù l’acqua alla gola sarebbe molto più complicato. Dunque, ragazzi, tornate a credere in voi stessi, riportandovi alla situazione pre-Vicenza. Non eravate dei fenomeni prima, non siete dei brocchi adesso. Siete, questo sì, un bel gruppo, che ha viaggiato su uno standard medio-alto per un mese e mezzo e non c’è ragione per cui non debba tornare a esprimersi su quei livelli. I risultati sono un aspetto secondario, nel senso che, in ordine di tempo, sono soltanto una conseguenza della prestazione.
Recuperata l’autostima, è necessario recuperare qualche giocatore. Sabato il povero Madonna, guardando la panchina, deve avere avuto la sensazione di trovarsi all’asilo Mariuccia e non su un campo di calcio: oltre al portiere Coser c’era seduto un solo giocatore di categoria, Caremi. Il resto era composto da implumi passerotti prestati dalle giovanili e messi lì per fare numero. Dio sa quanto avrebbe pagato di tasca sua il buon Mindo per avere a disposizione, anche soltanto part-time, un Perico per puntellare la difesa, o un Poloni per irrobustire il centrocampo, oppure un Cellini per rinvigorire l’attacco. Invece, metà dell’organico era fuori a farsi curare traumi e acciacchi rimediati nelle settimane precedenti.
Venerdì a Trieste tornerà finalmente qualche reduce e c’è da augurarsi che la squadra torni a essere tale: un gruppo cementato e non undici flaccide individualità. Come vedete, non ne facciamo una questione di risultato, anche se è chiaro che, in una situazione come questa, non sarebbe male riuscire a invertire il trend negativo o, quantomeno, a interromperlo. Nell’indicazione delle priorità, in cima alla lista va messa l’esigenza di riappropriarsi di un AlbinoLeffe così come eravamo abituati a vederlo fino a una settimana fa: sul piano del gioco ma, soprattutto, in fatto di grinta, voglia di lottare e mutuo soccorso fra i giocatori.

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