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Bonavita: “Tecnica e tattica, le basi per un giocatore”

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“A 40 anni una leggenda comePaolo Maldini un’ora prima di ogni allenamento arriva al campo e da solo perfezionala tecnica. Questo è l’emblema nonché l’esempio da seguire per i giovani”.Giovanni Bonavita, Maestro della tecnica nel settore giovanile dell’AlbinoLeffesintetizza così l’importanza del ruolo che ricopre da questa stagione. Classe1971, eterna promessa sbocciato nel settore giovanile dell’Atalanta, esordio inserie A a San Siro al cospetto del Milan di Marco Van Basten nella stagione1989/90, un titolo di campione del mondo con la nazionale militare (1990/91)trascinata a suon di gol e una partecipazione ai Giochi del Mediterraneo l’annosuccessivo con l’Under 21 guidata da Cesare Maldini.

Spieghiamo nello specifico ilruolo…

Abbiamo un po’seguito le ormedella Juventus dando a questa figura innovativa del maestro della tecnica unruolo di maggiore spessore all’interno del nostro settore giovanile. Si trattadi migliorare a livello individuale le capacità tecniche e tattiche di ciascungiocatore. Questo lavoro ovviamente viene svolto in stretta collaborazione congli allenatori.

Un impegno che abbraccia le fascealte del settore giovanile..

Innanzitutto ringrazio il d.sAladino Valoti che mi ha chiamato per ricoprire questa funzione. Sono impegnatosei giorni su sette: lunedì lavoro con la Primavera, martedì con i giovanissimi nazionali,mercoledì con i giovanissimi B, giovedì con gli allievi e nel weekend,coordinandomi con il responsabile Enzo Donina, vado a vedere le partite pervalutare il lavoro svolto o per visionare possibili elementi da inserire nellevarie rose.

Giovanni Bonavita, (un gol inserie A con la maglia dell’Atalanta) una grande promessa e poi?

Ero considerato tale purtropponon sono cresciuto a sufficienza mentalmente e fisicamente per accompagnare lemie capacità tecniche. Ho cominciato nell’Excelsior, squadra cittadina di BorgoSanta Caterina, ero già dell’Inter ma il maestro Bonifaccio dell’Atalanta haconvinto mio papà a trasferirmi da loro e cosi ho fatto tutta la trafila daiPulcini alla prima squadra. Ho esordito in prima squadra a San Siro (1989/90)contro il Milan e quella volta Van Basten mise a segno una tripletta, l’anno successivonei quarti di Coppa Uefa contro l’Inter ho giocato titolare la gara d’andata aBergamo e al ritorno ho giocato uno spezzone di gara. Si pensava potesse essereil trampolino di lancio invece per le ragioni sopra citate ho fatto serie C1con Spal e Pro Sesto e tanta C2

E in C2 hai scritto il tuo nomenella storia dell’AlbinoLeffe…

Ho messo a segno 13 gol nell’Albineseche ha raggiunto i play-off della C2 e l’anno della fusione (1998/99) ne horealizzati 11 incoppia con Massimiliano Maffioletti che hanno contribuito alla promozione in C1.    

 

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