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Società

L'opinione

  • Pubblicato in Società
di Ildo Serantoni


Il contestuale impegno professionale su un altro avvenimento (la final-eight di Coppa Italia di pallavolo femminile a Eboli, nel Salernitano) ci ha impedito di assistere ad AlbinoLeffe-Empoli, match del quale ci è stato possibile vedere soltanto una sintesi incompleta. Ci asteniamo dunque dal formulare giudizi e facciamo nostri quelli, tutto sommato abbastanza unanimi, espressi dagli organi d’informazione locale e nazionale, volti a classificare la partita discreta e il risultato oggettivamente equo. Da parte nostra, aggiungiamo che il punto, per l’AlbinoLeffe, è buono e utile. Magari, considerando la globalità delle due difficili partite con Parma ed Empoli, si sarebbe meritato qualcosina di più. Però non piangiamoci sopra: quel «qualcosina di più» era arrivato dal match col Modena, dunque non ci si deve sentire in credito di alcunché. Piuttosto, ci sembra utile dedicare una considerazione alla classifica della serie B che, per la prima volta da quando è incominciato il campionato, sembra delinearsi nelle posizioni di testa. Livorno e Bari si stanno staccando e l’impressione è che sia in atto una «fughina». A braccarli sono rimati Sassuolo e Brescia, mentre perdono sensibilmente colpi Parma ed Empoli, i cui distacchi dal secondo posto tendono a diventare difficilmente recuperabili. Insomma, in testa la scrematura tanto attesa sembra prendere corpo. In coda, invece, la situazione è piuttosto magmatica, nel senso che tende a mutare ogni tornata. Sabato sono stati i colpi esterni di Salernitana ed Ascoli ha rimescolare le carte. Poi c’è la fascia di mezzo, nella quale naviga, per ora tranquillamente, l’AlbinoLeffe, il quale sta sostanzialmente rispettando le previsioni. Già due mesi fa, prima di Natale, avevamo scritto su questo sito (oltre che sulle colonne de L’Eco di Bergamo), che la posizione naturale dell’AlbinoLeffe è un piazzamento flottante fra il decimo e il quindicesimo posto, perché l’obiettivo dichiarato della società è il consolidamento della presenza nella categoria. Ci siamo, insomma. Ma preoccupa un po’ - lo diciamo con chiarezza - la prolungata astinenza dal gol degli attaccanti, ormai non più episodica. Teniamo pure nel debito conto infortuni (Cellini), squalifiche (Ruopolo) e panchine (Ferrari), però è un fatto che non si segna quasi più. Raggelante il confronto della prolificità della coppia Cellini-Ruopolo rispetto al campionato precedente: l’anno scorso, dopo 24 giornate, 21 reti in due, quest’anno quattro. E poiché anche il «capocannoniere» Carobbio non segna da più di tre mesi (ultimo gol, inutile peraltro, l’8 novembre contro il Mantova), vedete che il pizzico di apprensione è legittimo e giustificato.

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