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Società

La pulce nell'orecchio

  • Pubblicato in Società

di Cesare Malnati



Cancellato a 3 minuti dalla fine il rischio d’assuefazione al pareggio  (ieri sera col Sassuolo sarebbe stato il dodicesimo, terzo consecutivo per 0-0). Invece s’è finalmente destato Marco Cellini, che ha rotto il suo celebre digiuno da fachiro, percorrendo fino al limite dell’area l’autostrada che all’improvviso gli ha aperto di fronte la retroguardia dell’allungatasi squadra ospite. Tiro dai 16 metri e gol. Vittoria dell’AlbinoLeffe, dunque, certamente meritata, a conclusione di una gara disputata con la consueta attenzione tattica, al cospetto di un’avversaria quotata (gli emiliani erano al terzo posto in classifica), ma – come s’era visto venerdì scorso con la Triestina – in un periodo d’affaticamento atletico. Proprio Cellini, consolidando il timore che su di lui si fosse abbattuta una sorta di maledizione, aveva del resto fallito, nei primi 20 minuti, le due vere occasioni della partita, che era cominciata col netto predominio di una Celeste intenzionata a sfruttare presto la maggior freschezza. Niente da fare, sicchè, nella seconda parte della frazione, s’è visto ben poco, col Sassuolo che ha sferrato, si fa per dire, il primo velleitario tiro al 36’, con Pagani. Altro forcing seriano all’inizio della ripresa, tuttavia senza la necessaria brillantezza, che non s’è rintracciata neppure con l’ingresso di Gabionetta, per Madonna (18’). Ecco perché si pensava che il risultato non si schiodasse. Sarà una coincidenza, ma il gol è giunto quanto in campo c’era pure Cisse (dal 36’ per Ruopolo). Fatto sta che la forza d’urto di costui dà l’impressione, magari a maggior ragione quando messo dentro nella fase cruciale, di complicare la vita alle altrui difese. Per il Sassuolo comunque è stata la giusta punizione per un atteggiamento apparentemente rinunciatario ma più probabilmente dettato dall’attuale condizione carente. Gli uomini di mister Madonna stanno bene, ma non benissimo, avendo dovuto calare notevolmente il ritmo dopo la sfuriata iniziale. Però sono stati bravi nel gestire un match che avrebbe anche potuto cambiar faccia, a costo d’apparire a loro volta rinunciatari (Cellini e Ruopolo spesso accompagnati dai soli Gabionetta e Carobbio). Resta da dire delle strane quanto ingiustificate disapprovazioni, pur se isolate, nei confronti di Madonna jr., alla sua sostituzione. Siccome non è la prima volta, giusto chiedersi che partite vedano i contestatori. Guardate, ragazzi, che Nicola è uno dei migliori dell’AlbinoLeffe. L’abbiamo già scritto: ha corsa, forza nelle gambe, buon tiro (già due gol all’attivo). In lui non crede solo il padre, che s’è trovato ad esserne il tecnico, ma pure la società e gli addetti ai lavori. Si tratta quindi di fischi assolutamente incomprensibili. Che siano in realtà diretti all’allenatore? Anche in quest’ultimo caso, sarebbero fuori luogo. Armando Madonna, alla prima esperienza in panchina, sta facendo bene e va aiutato, non ostacolato.

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