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Società

L'opinione

di Ildo Serantoni

Lunedì notte, di rientro da una piacevolissima settimana cicloamatoriale a Gran Canaria, non appena l’aereo ha posato le ruote sulla pista d’atterraggio a Orio al Serio, il primo pensiero è stato di accendere il cellulare per chiedere il risultato dell’AlbinoLeffe. Quando dalla redazione de L’Eco di Bergamo mi hanno dato la splendida notizia, ho esultato come un tifoso di curva, suscitando stupore in quanti mi stavano attorno, impegnati a slacciare le cinture e aprire le cappelliere. In realtà, migliore bentornato la mia città non me lo avrebbe potuto dare. Il 4-1 sul Grosseto è un risultato che, inanellandosi sul filo di quelli che lo avevano preceduto, rende giustizia a un gruppo stolidamente messo sulla graticola a seguito del rendimento sottotraccia del mese di gennaio. Purtroppo la superficialità è madre riconosciuta di tanti «autorevoli» commentatori, incapaci di distinguere i cali fisiologici (che sono parte naturale della curva di rendimento di uno sforzo agonistico spalmato su nove mesi) da quelli strutturali. Si sale, si scende, si risale e magari si ridiscende di nuovo: tutto scientificamente testato.
La risultanza più immediata della rotonda vittoria sui maremmani è che adesso la salvezza - obiettivo primario dichiarato alla vigilia della stagione - si può considerare acquisita. Nemmeno una congiura ordita da Attila, Gengis Khan e dalla ministro Gelmini, coalizzati insieme, riuscirebbe nell’intendo di frantumare il progetto: basti pensare che l’anno scorso il Treviso, quintultimo, si era salvato senza spareggio a quota 45 punti, quattro di più rispetto a quanti ne ha oggi in classifica la Celeste. Ciò significa che, d’ora in avanti, si potrà giocare senza assilli, puntando a un ventaglio di obiettivi non necessariamente legati ai punti da accumulare. La società può puntare alla valorizzazione di alcuni giovani di buon avvenire; i giocatori più in vista potranno fare lievitare le loro quotazioni in vista del calciomercato (con benefiche ricadute sulle casse della stessa società); il presidente potrà portare avanti il progetto di ampliamento e completamento del magnifico centro sportivo di Zanica con la certezza che anche l’anno prossimo saremo come minimo in serie B. E il fedele popolo celeste potrà andare allo stadio sicuro di assistere a spettacoli di buon livello. Insomma, siamo in una botte di ferro.
Anche stavolta vorremmo chiudere il discorso con un paio di dati statistici che, come ben sanno gli abituali frequentatori di questo sito, sono un po’ un nostro pallino. Rispetto ai due precedenti campionati omologhi - il secondo Gustinetti e il secondo Mondonico - con i 41 punti attuali, dopo 28 giornate l’AlbinoLeffe del bravissimo Mindo è in vantaggio di tre punti su quello del Baffo di Borgo Santa Caterina e addirittura sei su quello del Baffo di Rivolta d’Adda. Roba da farsi crescere i baffi: il presidente Andreoletti si era già portato avanti.

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