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Società

La pulce nell'orecchio

  • Pubblicato in Società

di Cesare Malnati


Successo classico (2-0) e di buon auspicio, contro ilCittadella. Classico perché il punteggio rappresenta scientificamente lasupremazia tecnico-tattica dell’AlbinoLeffe, di buon auspicio in quanto reca lafirma della premiata ditta Ruopolo-Cellini e quando in una squadra il duod’attacco espleta perfettamente il suo mestiere si creano le condizionibasilari per centrare l’obiettivo (quale esso sia). Adesso tutti a toccarferro, ma la condizione dei gemelli del gol pare giunta proprio ora all’apice.Non tanto Ruopolo, che su questi livelli d’assoluta eccellenza (voglio propriovedere se la serie Afinalmente se ne sta accorgendo) è sempre stato, ma il suo svelto compagno dimerende. Cellini, in questo momento, sta benissimo e lo si vede a occhio nudodalla facilità di corsa che sfoggia: tenuto conto che lui col caldo e con iterreni buoni dovrebbe andare a nozze, ecco pronto l’uomo in più dallecaratteristiche vincenti. E poi il toscano ragiona benissimo: in sala stampa hadetto d’esser consapevole che può dare a se stesso e alla squadra quanto non hapotuto, causa il malanno al piede, durante la stagione. Naturalmentein campo sono scesi anche gli altri, comportatisi tutti giudiziosamente, comeserviva per cancellare una sconfitta piena d’errori come quella di Salerno,dove però si sarebbero dovute mettere in preventivo certe difficoltà (rileggerela presentazione del match modestamente ad opera del sottoscritto). Inizio digara giudizioso, appunto, ma questo è indice di maturità e mi sembra che laguida di mister Madonna – memore delle sue conoscenze d’ex giocatore abbastanzaimportante - si materializzi proprio nel far capire che una buona letturadell’avversario permette d’incanalarsi sui binari giusti. Sicchè accade benpoco fino alla mezz’ora, allorché Ruopolo e Cellini organizzano un uno-due daapplausi, che manda in porta il cecchino fiorentino. Cellini ha un’altraoccasione, che mette fuori per troppa sicurezza dovuta all’esaltazione dellarete appena realizzata, ma al 42’Ruopolo chiude il conto con un’azione personale orizzontale sulle sogliedell’area, chiusa da un tiro angolato e preciso. L’aversano m’è parso Floccari,dal quale si sono sempre pretesi lavoro sporco da attaccante unico e gol dabomber, e lui fa l’uno e l’altro: idem Ruopolo e non lo dico per stuzzicarel’Atalanta perché di squadre che necessitano di un giocatore così ce ne sono unsacco, che vanno pure per la maggiore rispetto ai nerazzurri. Tornando allapartita, nella ripresa l’AlbinoLeffe s’è riproposto di conservare inviolata la porta(perché le quattro pere in Campania avevano disturbato), riuscendo nel progettopure con un po’ di fortuna (palo di Carparelli). Però il Cittadella del gransignore Foscarini, privo della sua punta di diamante Meggiorini, più di tantoin fase offensiva s’era capito che non era in grado di combinare.

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