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Società

Andreoletti: "Scissione, questione morale"

di Roberto Pelucchi (Gazzetta dello Sport)


Serie A da una parte, serie B dall’altra. La scissione è servita. O, meglio, imposta. Hanno fatto tutto i presidenti della A, i colleghi meno fortunati hanno subìto, anche se promettono battaglia. Questioni di potere, di denaro, come sempre accade in queste cose, hanno ispirato il “golpe” dei presidenti più forti. Imprevisto, imprevedibile alla luce degli accordi di qualche settimana prima: “Un mese fa – spiega Gianfranco Andreoletti, presidente dell’AlbinoLeffe e della serie B – era stato concesso il voto ponderato, che prevedeva per le società di serie A un peso maggiore di quelle di B, 60 per cento contro il 40 per cento, proprio per annullare una delibera precedente nella quale si impediva alle società di B di potersi opporre a una eventuale scissione. Quindi, la scelta della serie A è giuridicamente legittima, ma moralmente no”. Un trappolone? Andreoletti non usa questa parola, ma spiega: “E’ stato il gesto di qualcuno uscito sconfitto dall’assemblea generale, che però ha avuto la forza e ha usato l’autorità per ottenere il voto favorevole di 19 società di A”. Ora scenderanno in campo gli avvocati, e anche la Federcalcio martedì ha deciso di intervenire per cercare un punto di incontro. Possibile, a un patto: che ci sia qualcuno disposto ad ascoltare e a confrontarsi, un principio democratico che pare essere sconosciuto a qualche padre-padrone del nostro calcio. “Il problema è questo: l’impossibilità a discutere. Ci dicono: o è così o è così, calpestando persino la legge Melandri”. Se la scissione diventasse definitiva, per la serie Barriverebbero tempi bui: “Ci sarebbe un netto ridimensionamento della categoria, degli organici, degli stipendi. Alla lunga, verrebbe impoverita anche la serie A visto che più povero sarebbe il serbatoio della B. Ma la logica che ha ispirato questa scelta non è di sistema, ma di categoria. Non è sportiva, ma di spettacolo”. Sembra il primo passo verso la costituzione di quella Superlega per pochi eletti e senza retrocessioni che piace tanto al presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis. Non tutto è perduto, comunque. Andreoletti spera che l’intervento della Figc possa rivelarsi decisivo “al fine di porre fine a certe posizioni autoritarie”. 

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