logo albinoleffe

Società

L'opinione

  • Pubblicato in Società
di Ildo Serantoni


Negli spogliatoi del Martelli, subito dopo la conclusione della vittoriosa partita col Mantova, Madonna si è premurato di gettare acqua sul fuoco: «Di diverso, rispetto ad altre partite, c’è soltanto il risultato», ha detto scandendo bene le parole, quasi a voler dare più forza al suo concetto. In realtà, quella del bravo tecnico seriano è una simpatica bugia che ha un unico scopo: quello di tenere tutti con i piedi ben ancorati al terreno. In tal senso va interpretata e legittimata. Che l’AlbinoLeffe non sia ancora fuori del tunnel è un dato di fatto acquisito: basta osservare la classifica. Che, tuttavia, del fondo di questo tunnel si veda la luce è altrettanto vero.

Perché quella col Mantova non è stata una partita come le altre e di diverso non c’è stato soltanto il risultato. Di diverso c’è stato, era ora, l’atteggiamento globale della squadra: attenta, concentrata, determinata, rispettosa della disposizione in campo dal primo all’ultimo minuto. Sì, fino all’ultimo, perché anche nel finale, di fronte al prevedibile, fisiologico assalto alla baionetta dell’avversario, l’AlbinoLeffe non ha smarrito la bussola: s’è difeso con calma e ha addirittura cercato di segnare in contropiede. Tutto ciò dopo che per un’ottantina di minuti aveva tenuto saldamente in mano la boccia, sterilizzando un avversario - questo va detto - di disarmante povertà.

A Madonna, modesto come sempre, va accreditato l’enorme merito di avere avuto il coraggio di rivoluzionare formazione e assetto tattico, escludendo Cellini a favore di un centrocampista in più e ottenendo da alcuni giocatori - Laner, Grossi, Previtali su tutti - perentorie risposte. Alla squadra va riconosciuta, oltre che l’applicazione tattica e mentale, la disponibilità a fare blocco intorno al suo allenatore, in un momento in cui rischiava la panchina (la stessa cosa era già accaduto un anno fa a Trieste).

Alla società stringiamo la mano per non avere affrettato decisioni che sarebbero potute diventare un boomerang: in questo il management dell’AlbinoLeffe ha dimostrato di essere, come sempre, un’entità diversa dal resto del gregge.

Insomma, Mantova è stata una bella tappa. Però, come s’è accennato, soltanto una tappa, una delle tante di cui è composto quel lungo Giro d’Italia che si chiama campionato. E il Giro d’Italia è una corsa dove non basta andare forte un giorno, e nemmeno a giorni alterni. Per arrivare in fondo senza perdere le ruote del gruppo, serve continuità. Vamos adelante.

Questo sito web utilizza cookie per gestire, migliorare e personalizzare la tua esperienza di navigazione. Per maggiori informazioni su come utilizziamo i cookie e su come rimuoverli, consulta la nostra politica sui cookie. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.