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Società

La pulce nell'orecchio

  • Pubblicato in Società
di Cesare Malnati


Chi è causa del suo mal pianga se stesso. La vecchia massima s'adatta a pennello all'1-1 in casa di un'AlbinoLeffe a lungo in vantaggio ma inutilmente indietreggiante col modesto Crotone. E il proverbio si riferisce pure a Ivan Pelizzoli, il portiere venuto (tornato) dalla Russia, che s'è gravemente impaperato su un sinistro da lontano dell'ex Gabionetta (finora due gol presi, entrambi per colpa sua, l'altro a Mantova). Gara nel complesso piuttosto lenta, che i pitagorici - presto sotto per un rigore guadagnato e realizzato da Cellini al 16' - hanno dovuto governare attraverso uno sterile possesso palla. Eppure la beffa sarebbe stata completa, se al 41' del secondo tempo - a causa di un'altra incertezza di Pelizzoli - si fosse realizzata la loro unica palla-gol. Al contrario la più concreta Celeste, operando di rimessa, di buone occasioni per segnare, nell'arco dei novanta minuti, ne ha totalizzate almeno quattro. Sicchè fa ancora più rabbia l'ingiusto ma spiegabile risultato finale, a maggior ragione considerando che - checchè se ne dica - il divario tecnico fra una squadra che annovera elementi come Cellini, Ruopolo, Laner, Grossi, oltre a un Foglio ieri brillantissimo, non può essere paragonata ad un'altra neopromossa, infarcita inoltre - sia detto col miglior augurio di salvezza - di giocatori inesperti della categoria (meno l'antico Galeoto). La chiave del match, c'è poco da fare, sta nell'avvicendamento, al 7 della ripresa, di Grossi (esterno alto, impiegato un po' a destra e un po' a sinistra, più largo del solito) col terzino Piccinni. Vero che il Crotone si era leggermente rinnovato con l'ingresso di Di Matteo e Daud per Coresi e Cutolo (tutti peraltro illustri sconosciuti). Vero che Cellini, subito dopo il cambio di mister Madonna, e Foglio, più tardi con un'azione personale, sono andati vicini al raddoppio. ma non ci si rifugi nel solito distinguo a uso e consumo degli addetti ai lavori, cioè che, criticando, è facile ragionare a risultato acquisito. Fatto sta che alla squadra è passato il messaggio di difendersi invece che di chiudere la partita. E sinceramente di tutte le elucubrazioni tattiche non ce ne frega niente perchè - spazi o non spazi, che magari possono aprirsi nella metà campo avversaria - non si può aver paura del Crotone anche se eravamo alla terza partita in sette giorni (ma valeva pure per gli ospiti). Grossi era stanco? E perchè sostituirlo con un difensore puro? Più uno s'abbassa, più l'altro avanza, no? Con la conseguenza che li hai costantemente sotto porta e, sebbene non siano pericolosi, può sempre saltar fuori un pasticcio, come puntualmente successo. Dopo sette partite, l'AlbinoLeffe tiene la miseria di cinque punti, raccolti tre contro un inguardabilissimo Mantova e due in casa, 2-2 alla "prima" col Vicenza e ora con questo Crotone. E sempre più o meno recriminando, facendo notare che però il gioco mica male, che si sarebbe dovuto raccogliere di più e altre chiacchiere, valide una volta ma senza fondamento quando diventano una costante. Questo campionato, pieno di squadre penalizzate e scarse, va aggredito e non subìto, stando un po' meno guardare le mosse altrui e imponendo il proprio progetto di gioco, se c'è.  

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