L'opinione
- Pubblicato in Società
di Ildo Serantoni
Altro che ritrovata solidità difensiva. Avevamo parlato troppo presto. A Brescia è bastato un attaccante degno di tal nome, Caracciolo, per fare ripiombare l’AlbinoLeffe nel pozzo degli antichi orrori. E così la squadra si è riappropriata saldamente del titolo, assai poco ambito, di peggiore difesa del campionato, addirittura peggiore di quella del fanalino di coda Salernitana.
Un paio di raffronti, giusto per rendere l’idea: 19 gol nelle prime undici partite l’AlbinoLeffe non li aveva mai subiti: l’anno scorso il gol numero 19 lo aveva beccato soltanto alla penultima giornata del girone d’andata, due anni fa alla terza di ritorno, tre anni fa alla quarta. E persino nel disgraziatissinmo anno di Esposito, il 2005/06, aveva fatto meglio: il diciannovesimo gol lo aveva incassato alla giornata numero 17.
Insomma, ci sarebbe da preoccuparsi seriamente se non si fosse già seriamente preoccupati. Ma poiché preoccuparsi non serve a niente se la preoccupazione resta un fatto a sé stante, da qui a dicembre il buon Mondo veda di fare le nozze con i fichi secchi, cavandosela con gli uomini che ha. Poi a gennaio la società faccia una capatina sul mercato per vedere se riesce a portare a casa, compatibilmente con le proprie disponibilità finanziarie, un difensore di mestiere da affiancare a Perico, l’unico rimasto della terza linea della passata stagione. La quale, giusto per rinfrescare la memoria, ha cambiato entrambi i portieri (Narciso, Coser), la coppia centrale (Gervasoni-Conteh) e l’esterno sinistro (Renzetti), un po’ troppo, o comunque un po’ tanto, per non riasentirne in qualche misura.E mo? Stabilito che a fine andata bisogna arrivarci con questi giocatori, Mondonico faccia uno sforzo supplementare per restituire al gruppo la necessaria autostima e quel minimo di orgoglio che nel finale della partita di Brescia è sparito al limite dello sbracamento. E se qualcuno si azzarda a sostenere che perdere 2-1 o 4-1 è la stessa cosa, non si faccia cogliere ad attraversare la strada mentre sopraggiungiamo in macchina. Nemmeno se è sulle strisce.
Altro che ritrovata solidità difensiva. Avevamo parlato troppo presto. A Brescia è bastato un attaccante degno di tal nome, Caracciolo, per fare ripiombare l’AlbinoLeffe nel pozzo degli antichi orrori. E così la squadra si è riappropriata saldamente del titolo, assai poco ambito, di peggiore difesa del campionato, addirittura peggiore di quella del fanalino di coda Salernitana.
Un paio di raffronti, giusto per rendere l’idea: 19 gol nelle prime undici partite l’AlbinoLeffe non li aveva mai subiti: l’anno scorso il gol numero 19 lo aveva beccato soltanto alla penultima giornata del girone d’andata, due anni fa alla terza di ritorno, tre anni fa alla quarta. E persino nel disgraziatissinmo anno di Esposito, il 2005/06, aveva fatto meglio: il diciannovesimo gol lo aveva incassato alla giornata numero 17.
Insomma, ci sarebbe da preoccuparsi seriamente se non si fosse già seriamente preoccupati. Ma poiché preoccuparsi non serve a niente se la preoccupazione resta un fatto a sé stante, da qui a dicembre il buon Mondo veda di fare le nozze con i fichi secchi, cavandosela con gli uomini che ha. Poi a gennaio la società faccia una capatina sul mercato per vedere se riesce a portare a casa, compatibilmente con le proprie disponibilità finanziarie, un difensore di mestiere da affiancare a Perico, l’unico rimasto della terza linea della passata stagione. La quale, giusto per rinfrescare la memoria, ha cambiato entrambi i portieri (Narciso, Coser), la coppia centrale (Gervasoni-Conteh) e l’esterno sinistro (Renzetti), un po’ troppo, o comunque un po’ tanto, per non riasentirne in qualche misura.E mo? Stabilito che a fine andata bisogna arrivarci con questi giocatori, Mondonico faccia uno sforzo supplementare per restituire al gruppo la necessaria autostima e quel minimo di orgoglio che nel finale della partita di Brescia è sparito al limite dello sbracamento. E se qualcuno si azzarda a sostenere che perdere 2-1 o 4-1 è la stessa cosa, non si faccia cogliere ad attraversare la strada mentre sopraggiungiamo in macchina. Nemmeno se è sulle strisce.
