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L'opinione

  • Pubblicato in Società
di Ildo Serantoni


Se dovessimo definire con un sostantivo la prestazione dell’AlbinoLeffe a Padova, non avremmo dubbi: maturità. Si è visto sin dai primi minuti che la squadra se la stava giocando con la consapevolezza di poter portare a casa il risultato pieno. Senza esagerazioni, senza spregiudicatezza, ma anche senza rinunce. L’AlbinoLeffe stava sulle sue con un’accortezza non fine a se stessa. Se ci passate la metafora, sembrava di vedere un felino che osservava sornione le mosse del nemico pronto a vibrare l’unghiata non appena si fosse presentata l’occasione. Cosa che è puntualmente avvenuta all’inizio del secondo tempo, proprio nel momento in cui il Padova aveva cominciato a illudersi di poter mettere in difficoltà Pelizzoli.È stato, insomma, un buon AlbinoLeffe. Anzi: sul piano tattico addirittura ottimo, vicino alla perfezione. Magari non bello e scintillante come contro l’Empoli, ma di una concretezza e un pragmatismo totali.

Ancora una volta Mondonico si è rivelato uno stratega sopraffino. Altro che l’arroganza, la supponenza, il complesso di superiorità di cui si è mostrato intriso Antonio Conte nella sua apparizione, fortunatamente breve, sulla panchina dell’Atalanta. Il Mondo è l’esatto contrario: niente apparenza, tutto sostanza. Si diverte a vestire il saio del francescano, ma possiede una sapienza calcistica che, nei 90 minuti della partita, si esprime ai massimi livelli. I colleghi padovani, in sala stampa dopo il match, ne erano affascinati.

A Padova il tecnico rivoltano ha rincitrullito il collega avversario cambiandogli davanti al naso l’assetto tattico della squadra almeno tre volte nel solo secondo tempo. Al povero Sabatini deve girare la testa ancora adesso. Queste sono state le premesse del successo, anche se ovviamente non è tutto qui. Perché in campo ci vanno i giocatori: con i loro muscoli, il loro cervello, i loro nervi, anche con le loro paure. E i giocatori hanno interpretato una partita esemplare, correndo e aiutandosi l’un l’altro in un quadro di mutuo soccorso che ne denota lo spirito di gruppo e la volontà di lottare tutti insieme per l’obiettivo salvezza.

Intanto, si è compiuto un bel balzo in classifica, tanto che se il campionato si chiudesse oggi, si sarebbe salvi anche senza playout. E ci si è messi nella condizione di poter affrontare la Reggina senza sentirsi assalire dal clima di ultima spiaggia. Detto in soldoni: dopo due vittorie di fila, anche se si pareggia non muore nessuno.

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