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Società

L'opinione

  • Pubblicato in Società
di Ildo Serantoni


Ha ragione il Mondo quando dice che il difficile arriva adesso. L’analisi è realistica, perché guarda in prospettiva e mette in guardia dal pericolo di considerasi fuori dai guai. In quest’ultimo mese è stato fatto tanto, tantissimo, sicuramente più di quanto nessuno immaginasse. È stata data la sgasata che ha consentito un balzo prodigioso. Adesso, tuttavia, deve subentrare la marcia della continuità, per consolidare la posizione con un cammino sicuro, senza sbandamenti prolungati. Non siamo tanto illusi da aspettarci altre tre vittorie di fila: diciamo che basterebbe - meglio: sarebbe auspicabile - una via di mezzo fra l’andamento zoppicante dell’autunno e il volo ad alta quota di dicembre-gennaio. L’importante è ingranare una marcia che consenta all’AlbinoLeffe di mantenere la posizione a difesa del patrimonio accumulato in queste ultime settimane.
L’auspicio è suffragato dall’evidenza dei fatti. L’impressione è che, dopo un’incubazione più lunga del previsto, l’AlbinoLeffe che ci si attendeva già la scorsa estate abbia preso finalmente corpo. La squadra ha raggiunto un buono spessore sia sul piano tecnico sia sotto il profilo mentale: in campo si mostra sicura, consapevole, persino autorevole, perché ha preso coscienza della propria forza e ha recuperato l’autostima. Ha piena fiducia nel proprio allenatore e ne asseconda con grande disciplina le scelte tattiche, sempre lucidamente ispirate. E si è convinta di avere le qualità per passare con disinvoltura attraverso il filtro di moduli diversi: sabato contro la Reggina ha interpretato in modo esemplare un 3-4-3 che, in Italia, sembrava di esclusiva pertinenza di Gasperini, considerato spregiudicato, avveniristico, unico e irripetibile. E, invece, chi te lo propone? Il Mondo, proprio lui, con tanti saluti a etichettature delle quali il Baffo se la ride sornione, fregandosi le mani.
A questo punto - anche per controbilanciare chi si cita, autolodando la propria preveggenza - percorriamo umilmente i sentieri dell’Appennino reggiano per andarci a inginocchiare nella neve sotto la Rocca di Canossa. Forse ci eravamo sbagliati: si può fare a meno dei rinforzi in difesa e a centrocampo che, un mese fa, avevamo giudicato indispensabili. E siamo lieti di riconoscere, una volta di più, la saggezza delle parole di Clemeçau: «I cimiteri sono pieni di gente indispensabile». Per salvarsi, questi uomini possono anche essere sufficienti. A patto, ovviamente, che non venga ceduto nessuno.

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