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L'opinione

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di Ildo Serantoni

Vicenza è la città delle svolte. L’anno scorso il campionato dell’AlbinoLeffe aveva subito una forte impennata proprio grazie alla vittoria ottenuta al Romeo Menti. Era il 14 marzo - dunque molto più avanti nella stagione - e da quella partita si era usciti con una classifica di tutto riguardo: settimo posto, a quattro punti dall’area playoff e con 10 punti di margine sulla quintultima. Una classifica che autorizzava ad aggiornare l’obiettivo: non più soltanto la salvezza, ma una decisa sterzata verso i playoff. Per un mese buono ci si era creduto, poi il sogno era rientrato, ma era stato comunque un bel sogno.

Anche stavolta si viene via dalla generosa città berica - generosa con l’AlbinoLeffe, beninteso - convinti del fatto che è successo qualcosa di significativo. Non siamo alla svolta dell’anno scorso, però questo risultato, che arriva sullo slancio delle tre vittorie precedenti con Empoli, Padova e Reggina, fa bene alla salute e al morale, oltre che alla classifica. E fa bene anche alle casse della società, che oggi è convinta di non essere più costretta a mettere mano al portafoglio per rafforzare la squadra. Insomma, in un mese la situazione si è letteralmente capovolta.

Si è capovolta anche in rapporto alle circostanze. Bisogna ammettere che le cose vanno bene anche sotto il profilo delle pieghe favorevoli. Nella prima mezzora, sabato, il Vicenza ha segnato un gol, ha colpito una traversa a Pelizzoli battuto, ha sfiorato la marcatura in un altro paio di situazioni estremamente favorevoli. E ci ha schiacciato nella nostra metà campo come una pizza. Il caso - e l’abilità - hanno voluto che la seconda volta che l’AlbinoLeffe ha messo il naso nell’area altrui abbia trovato il gol del pareggio. Contro il Crotone, per fare un esempio, era successo l’esatto contrario: AlbinoLeffe in vantaggio, ripetutamente vicino al raddoppio, camionate di occasioni sciupate, e il Crotone che pareggia la prima volta che viene giù.

Questo per dire che ci vuole anche un po’ di fondoschiena. Dopodiché bisogna saperselo meritare: proprio quello che ha fatto l’AlbinoLeffe nel secondo tempo, a conferma della condizione, della convinzione, della lucidità, dell’accortezza e di tante altre belle qualità che la squadra ha ritrovato da un mese a questa parte.E adesso? Calma e gesso per un mesetto: a metà febbraio ci ritroviamo qui e decidiamo qual è l’obiettivo.

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