L’ultima partita non ha detto niente più di quanto non si sapesse. Se l’atteggiamento prevacanziero dell’AlbinoLeffe è servito a favorire la salvezza della Reggina, tanto meglio per la Reggina. È lo stesso ragionamento fatto una settimana fa a proposito del Padova. Avere amici in giro per l’Italia è sempre meglio che non averne. Un domani, chissà, qualche favore potrebbe venire ricambiato.Si conclude così un campionato più che soddisfacente. La temuta crisi del settimo anno è stata superata senza complicazioni e il matrimonio fra l’AlbinoLeffe e la serie B può continuare in piena armonia. Il bilancio di fine stagione non si discosta granché da quello dell’annata precedente.

Un anno fa l’AlbinoLeffe aveva chiuso al nono posto con 58 punti, quest’anno è undicesimo con 55: siamo lì, insomma.Chiuso un capitolo, se ne apre uno nuovo, che sarà, come i precedenti, nel segno della continuità, anche se da qualche parte ci è capitato di leggere che «sarà ribaltone». In realtà, non si ribalterà un bel niente, non potendosi definire ribaltone un normale avvicendamento fra partenze e arrivi di giocatori. Pensate a quello che sta per accadere in casa Atalanta, dove cambierà tutto:  nuovo campionato (B e non A), nuovo allenatore (dopo i quattro della stagione appena conclusa), probabilmente nuovo assetto societario e, come diretta conseguenza, nuovo staff dirigenziale. Come lo si dovrebbe definire: rivoluzione? Terremoto? Cataclisma? Dài, siamo seri. E soprattutto equilibrati.

In realtà l’AlbinoLeffe proseguirà con la stessa proprietà, lo stesso allenatore, lo stesso direttore generale, lo stesso direttore sportivo: nel segno della continuità, appunto. Nella quale si inquadrano i cambiamenti che avverranno nel parco giocatri: se ne andrà qualcuno in scadenza di contratto e qualche altro che ha mercato; al loro posto arriveranno volti nuovi con i quali verrà ricomposto il mosaico. Tutto qui. Ci risentiamo a fine estate.