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La pulce nell'orecchio

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Allo scadere del recupero, vince il Renate (1-0) con un gol da fuori di Adobati. Film già visto. Per l'AlbinoLeffe - a Meda - stessa, identica disavventura capitata nella precedente trasferta sul campo del Pavia (1-2). Sicché, per favore, non parliamo di beffa. I padroni di casa hanno strameritato di vincere, anzi gli ospiti hanno strameritato di perdere. E non a causa d'insufficienti prestazioni individuali (Moi migliore in campo). L'intera fase di contenimento, per esempio, ha funzionato bene. Ma la squadra nel suo complesso ha dimostrato ancora una volta - sarà colpa dello schieramento incompleto, mancava pure capitan Salvi - dì non poter opporsi efficacemente all'avversario. Il portiere del Renate, Cincilla, avrebbe potuto portarsi un tablet e guardarsi tranquillamente un'altra partita su Sportube.tv. La povera Bluceleste ha concluso una sola volta con Taugourdeau a dieci minuti dalla fine. In quell'occasione s'è registrato l'unico corner a favore. Questi cenni di cronaca già dicono molto.

La gara è stata letteralmente a senso unico e poco importa se pure il Renate non è una macchina da gol e quindi l'AlbinoLeffe ha rischiato di portar a casa un punto. Quando si è costretti costantemente nella propria metà campo per inferiorità manifesta, inevitabile soccombere prima o poi. La formazione di Pala non riesce a organizzare una ripartenza che sia una e soprattutto il reparto offensivo (sì fa per dire) tiene su una palla ogni dieci a dir tanto, quando Momentè ce la fa. Aurelio ci prova ma senza successo. Persone' francamente non pare adeguato alla categoria. A questa stregua, inutile mandare dentro tre attaccanti (teorici).

In simili condizioni, lo sciopero del gol (due in nove partite, entrambi di Momentè, uno su rigore) non può che proseguire a oltranza, quasi che in panchina stesse l'irriducibile Camusso. Mister Pala pare tutto meno che un sindacalista e non è certo lui che teorizza l'astensione dai tiri in porta. Forse l'unico tentativo possibile sarebbe un cambio di modulo. Tuttavia, così com'è, bisogna pur dirlo, l'organico non presenta alternative. Se manca uno, il sostituto naturale non c'è e il tecnico deve provvedere trasversalmente. Fuori Salvi, chi è il terzino destro di riserva? A Meda, s'è improvvisato Gazo, che è un centrocampista. In corso d'opera, Gazo è tornato al suo posto, con l'ingresso di Cortinovis e Ondei è tornato scalato a destra. Insomma siamo alle classiche nozze con i fichi secchi. Ora si fa davvero dura. Grave il passo indietro. Una cosa è certa. Va escluso di poter tirare avanti nella speranza al massimo di pareggiare. In primo luogo perché si finisce quasi sempre col perdere. E poi perché il termine della corsa sarebbe sconsolatamente la serie D.

Cesare Malnati

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