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La pulce nell'orecchio

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Senza essere costretta - come quasi sempre finora - a tentar di rimontare (vanamente), a Mantova l'AlbinoLeffe, passata in vantaggio alla mezz'ora con Momentè, è stata stavolta rimontata (1-2). Raccontarla così, pare beffardo. E, sul piano pratico, naturalmente, la musica non cambia. Inoltre non si può tacere, anche solo per amor di statistica, che in classifica siamo sempre fermi a 10 punti, quanti ne aveva raccolti Alessio Pala, il primo allenatore. Poi Bonazzi tre sconfitte nonché Mangone altre tre sconfitte. Però il gol iniziale della Bluceleste, che una volta tanto ha procurato ansia agli avversari, può esser forse considerato un primo segno di vita. Lo sperano, almeno, presidente, tecnico e giocatori. Lo stesso atto di fede, se lo desiderano, è richiesto ai tifosi. 

La striscia di delusioni s'allunga, ma la lenta ricostruzione dell'AlbinoLeffe non può che passare dal recupero graduale della sua identità perduta (quest'anno, per la verità, mai posseduta). Proprio quest'ultima operazione sta tentando mister Mangone, che al Martelli ha allestito una formazione all'apparenza spregiudicata per dar coraggio a giocatori inevitabilmente affaticati, se non stremati, dal punto di vista psicologico. Ed ecco in campo le due punte Momentè e Pesenti, col supporto di Corradi. Inoltre il centrocampo non col solo Taugourdeau di qualità ma anche con Girasole. Insomma lo sforzo d'invertire la rotta s'è notato. In buona sostanza si sta lavorando in prospettiva. Per salvare la stagione, come s'è già detto, si dovrà meritare il diritto a sfruttare l'opportunità dei play out, a patto d'affrontarli con una squadra competitiva sia tecnicamente che tatticamente.

Più sicurezza di sé - più sfacciataggine, se volete - è valsa intanto un approccio positivo. Fino all'intervallo la gara è rimasta in equilibrio, col Mantova in grado di pareggiare solo in extremis. Senza quel gol di Boniperti a ridosso del riposo, chissà come sarebbe andata a finire. L'AlbinoLeffe, rientrata nella ripresa sufficientemente tonica, è andata in affanno intorno al quarto d'ora. Difficile, dell'esterno, capire che cosa sia successo, fatto sta che la pressione dei padroni di casa è diventata arrembante. Sicché c'ha pensato nuovamente Boniperti (doppietta) a sistemare la questione. La reazione dopo poco è stata resa vana dall'espulsione di Girasole. In generale, in questa fase finale, è rispuntato quell'atteggiamento di scarsa convinzione e determinazione. Su questo punto, i giocatori, e solo loro, saranno responsabili del proprio destino, tenendo a mente che, reduci da un campionato fallimentare, se lo sognerebbero di trovare un altro ingaggio. La prossima - all'Atleti Azzurri contro il Pordenone - è un'altra partita, e che partita! Proprio con l'ultima. Ed è vitale rimanerle davanti fino alla fine.

Cesare Malnati

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