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aL Giovani - Vittorio Previtali: "Aiutiamo i bambini a coltivare un sogno"

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Per un ragazzo come lui, giovane e preparato, il passaggio dalla cattedra al campo è stato breve… Il nostro ospite di oggi per la rubrica “aL Giovani” è Vittorio Previtali, professore di educazione fisica e formatore del gruppo dei Pulcini A.

Ciao Vittorio, è il tuo terzo anno alla guida di una squadra di Pulcini. Come ti trovi nella veste di formatore?

alt“Mi trovo molto bene. Lavorare qui è molto stimolante, soprattutto per i più giovani come me. E’ bellissimo aiutare dei bambini a coltivare un grande sogno. Inoltre, si è creato un ottimo rapporto tra tutti noi, elemento fondamentale in un ambiente di lavoro come il nostro. Siamo proprio una bella squadra”.

Professore di educazione fisica la mattina, allenatore sul campo il pomeriggio. Qual è la più grande differenza tra insegnare e formare?

“In entrambi i casi il mio compito è quello di formare i ragazzi non solo sotto l’aspetto fisico, ma anche culturale e personale, di aiutarli nella loro crescita. Penso che la più grande differenza sia data dal fatto che nel secondo caso i ragazzi inseguono un sogno: contribuire al loro sviluppo pensando anche a questo è gratificante. Penso, inoltre, che la formazione presso la nostra società sia fortemente legata alla condivisione di valori ben precisi, la cui trasmissione ai ragazzi è alla base dell’intera pratica calcistica bluceleste”.

L’attività di base 2016/17 è un mix di esperienza e entusiasmo giovanile. Qual è il segreto per far crescere i più piccoli?

“Partendo da una serie di principi educativi e sportivi, è fondamentale approcciarsi ai ragazzi con entusiasmo, passione e sacrificio, prerogative fondamentali sia per noi formatori che per gli atleti. Per vivere il calcio nel modo migliore è importantissimo avere queste tre qualità nel sangue fin da piccoli. In questi tre elementi è racchiuso il vero significato di sport”.

Cosa significa per te lavorare per questa società che sei della Val Seriana e che hai giocato nel settore giovanile bluceleste?

“E’ altamente stimolante, ma soprattutto un grande motivo di orgoglio. Questa avventura è iniziata come un sogno all’interno del settore giovanile bluceleste ed ora continua ad essere così. E’ stato bello ritrovare qui dopo tanto tempo le persone che mi hanno cresciuto e averle ora al proprio fianco come compagni di viaggio”.

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