logo albinoleffe

Società

L'opinione

  • Pubblicato in Società
di Ildo Serantoni


Parlare di svolta è ancora troppo presto. Quattro punti in due partite fanno media, è vero. Ma onestà esige che si ricordi che anche Madonna aveva conquistato lo stesso bottino nelle ultime due partite che gli erano state concesse prima di essere cacciato.

Questa volta, tuttavia, sul piatto della bilancia delle valutazioni va messa la grossa attenuante dell’inferiorità numerica. Giocare in dieci quasi metà partita, contro un Ascoli che stava gradatamente crescendo dopo il soggiogamento della prima quarantina di minuti, ha rappresentato, oggettivamente, un handicap rilevante. Una zeppa che non ci voleva, ma che paradossalmente è stata utile per verificare la forza morale e lo spirito di gruppo di questo AlbinoLeffe. Non si è ripetuto, insomma, quanto si era vista con Ancona e Crotone, allorché la squadra era apparsa sciogliersi moralmente, arrendendosi alle avversità. Questa volta proprio le difficoltà ne hanno esaltato spirito, coesione, orgoglio, rabbia agonistica, determinazione. Insomma, se vogliamo trarre un’indicazione incoraggiante dal pomeriggio domenicale, questo è un buon punto di partenza.

Un altro aspetto che vogliamo sottolineare riguarda Mondonico. Magari confrontando il suo atteggiamento e la sua interpretazione tattica a quelli mostrati una settimana prima da Antonio Conte in Atalanta-Milan. Trovatosi in inferiorità numerica, Conte aveva tolto Tiribocchi, giocando praticamente con un 4-5-0 contro un avversario quasi inesistente. E, in quelle condizioni, aveva subito il gol del pareggio. Nella stessa situazione, contro un Ascoli reattivo e pericoloso, Mondonico ha tenuto costantemente due giocatori - Cisse e Ruopolo - nella metà campo avversaria, creando le premesse per giocarsi le sue carte anche in attacco. E non ha subito gol, anzi ha rischiato di vincere la partita nell’unica volta in cui i suoi sono arrivati a tu per tu con Frezzolini. Eppure, Conte passa per un tecnico portatore del nuovo verbo calcistico e Mondonico per un bieco difensivista. Il fatto è che quando in questo Paese ti appiccicano addosso un’etichetta, poi non te la toglie più nessuno, anche quando i fatti dimostrano tutto il contrario. Insomma, il giorno della caduta dei pregiudizi resta sempre di là da venire.

Questo sito web utilizza cookie per gestire, migliorare e personalizzare la tua esperienza di navigazione. Per maggiori informazioni su come utilizziamo i cookie e su come rimuoverli, consulta la nostra politica sui cookie. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.