Simone Giacchetta e il Punto sul Mercato
- Pubblicato in Prima Squadra
Direttore, manca una settimana al termine del Calciomercato anche per la Serie C, ci dà qualche feedback sull’operato di questa sessione?
“Abbiamo ancora una settimana di fronte ma, quando si parla di dinamiche di mercato e strategie societarie, è bene comprendere le ragioni che ci sono dietro determinate scelte. L’Albinoleffe è una delle poche società che riesce a resistere alle grandi difficoltà che questo sistema calcio sta attraversando. Ciò avviene attraverso una “logica dei costi” e una sostenibilità che la contraddistingue. Il risultato e questo equilibrio a livello societario devono andare di pari passo: solo conseguendo questi due obiettivi si può parlare di progetti a lungo termine in questa o in altra categoria. In generale il nostro obiettivo principale è quello di allestire una squadra competitiva in questo campionato, che abbia un’anima importante sia a livello tecnico sia a livello tattico, con l’inserimento graduale dei nostri giovani di prospettiva”.
Lavorare anche in un clima incerto come quello che è venuto a crearsi attorno al sistema calcio immaginiamo non sia utile per programmare un buon lavoro.
“La Serie C è una categoria complicata, sia a livello economico sia a livello di programmazione, perché la scarsa contribuzione non garantisce sostenibilità. Quindi, gli obiettivi che le società di Serie C devono porsi sono inevitabilmente condizionati da questa mancanza. Questa instabilità ed incertezza non aiutano assolutamente con la programmazione, sono precari, purtroppo, gli stessi campionati e di riflesso l’ambiente”.
Quali sono, quindi, gli obiettivi da porsi in questo finale di mercato?
“Bisogna partire dal concetto di continuità sportiva e di crescita così come già fatto in questi ultimi due anni, per poter raggiungere risultati che possano gratificare i ragazzi e l’Albinoleffe stessa.Per questo non siamo alla ricerca di un nome altisonante dal corposo stipendio, perché le nostre logiche non ci portano verso quel tipo di giocatore. I top player li abbiamo già in casa e i giovani che abbiamo sono di prospettiva, hanno la possibilità di farsi notare da club di serie maggiore, come? Dando il meglio di sé durante gli allenamenti, seguendo l’esempio dei grandi, dando tutto per questa maglia e disputando gare importanti che consentano loro di mettersi in luce”.
Per concludere, ci dobbiamo aspettare qualche nuovo innesto last minute?
“Se qualcuno dovesse venire è perché deve fare la differenza in campo e nello spogliatoio. Non ci serve un giocatore dal nome altisonante, ma quello che ha la scintilla dentro pronta ad esplodere. Se ci fosse la possibilità di prendere un ragazzo di valore, non nego che rimaniamo vigili sul mercato per capire se davvero possa esserci, il tutto, però, connesso agli obiettivi societari. Abbiamo dei giovani molto interessanti che il mister sta cercando di inserire all’intero della rosa, che sono il nostro patrimonio. Allo stesso modo, davanti abbiamo giocatori di buone capacità, su cui vale la pena insistere, creando le condizioni per far scattare la famosa “scintilla” che fa la differenza”.
“Abbiamo ancora una settimana di fronte ma, quando si parla di dinamiche di mercato e strategie societarie, è bene comprendere le ragioni che ci sono dietro determinate scelte. L’Albinoleffe è una delle poche società che riesce a resistere alle grandi difficoltà che questo sistema calcio sta attraversando. Ciò avviene attraverso una “logica dei costi” e una sostenibilità che la contraddistingue. Il risultato e questo equilibrio a livello societario devono andare di pari passo: solo conseguendo questi due obiettivi si può parlare di progetti a lungo termine in questa o in altra categoria. In generale il nostro obiettivo principale è quello di allestire una squadra competitiva in questo campionato, che abbia un’anima importante sia a livello tecnico sia a livello tattico, con l’inserimento graduale dei nostri giovani di prospettiva”.
Lavorare anche in un clima incerto come quello che è venuto a crearsi attorno al sistema calcio immaginiamo non sia utile per programmare un buon lavoro. “La Serie C è una categoria complicata, sia a livello economico sia a livello di programmazione, perché la scarsa contribuzione non garantisce sostenibilità. Quindi, gli obiettivi che le società di Serie C devono porsi sono inevitabilmente condizionati da questa mancanza. Questa instabilità ed incertezza non aiutano assolutamente con la programmazione, sono precari, purtroppo, gli stessi campionati e di riflesso l’ambiente”.
Quali sono, quindi, gli obiettivi da porsi in questo finale di mercato?
“Bisogna partire dal concetto di continuità sportiva e di crescita così come già fatto in questi ultimi due anni, per poter raggiungere risultati che possano gratificare i ragazzi e l’Albinoleffe stessa.Per questo non siamo alla ricerca di un nome altisonante dal corposo stipendio, perché le nostre logiche non ci portano verso quel tipo di giocatore. I top player li abbiamo già in casa e i giovani che abbiamo sono di prospettiva, hanno la possibilità di farsi notare da club di serie maggiore, come? Dando il meglio di sé durante gli allenamenti, seguendo l’esempio dei grandi, dando tutto per questa maglia e disputando gare importanti che consentano loro di mettersi in luce”.
Per concludere, ci dobbiamo aspettare qualche nuovo innesto last minute?
“Se qualcuno dovesse venire è perché deve fare la differenza in campo e nello spogliatoio. Non ci serve un giocatore dal nome altisonante, ma quello che ha la scintilla dentro pronta ad esplodere. Se ci fosse la possibilità di prendere un ragazzo di valore, non nego che rimaniamo vigili sul mercato per capire se davvero possa esserci, il tutto, però, connesso agli obiettivi societari. Abbiamo dei giovani molto interessanti che il mister sta cercando di inserire all’intero della rosa, che sono il nostro patrimonio. Allo stesso modo, davanti abbiamo giocatori di buone capacità, su cui vale la pena insistere, creando le condizioni per far scattare la famosa “scintilla” che fa la differenza”.
