logo albinoleffe

Prima Squadra

La parola ai protagonisti - Giacchetta: "Cresciamo anche nelle sconfitte. Grande merito ai ragazzi"

Al cospetto della prima della classe, l’AlbinoLeffe non ha affatto sfigurato, andando persino vicino alla vittoria. Abbiamo chiesto al Direttore Sportivo bluceleste Simone Giacchetta un parere su quanto visto in campo. Ne è nata un’interessante conversazione sul momento che sta attraversando la squadra e sul valore di un gruppo che sta confermando di partita in partita il suo notevole valore.

Buonasera Direttore, a mente fredda è più il dispiacere per il risultato maturato o la soddisfazione, se di questo si può parlare, per la prestazione convincente offerta in campo?

“Il sentimento post gara è un misto tra consapevolezza delle proprie capacità anche in situazioni di emergenza e amarezza per un risultato che non vede premiato quanto è stato fatto in campo a livello di gioco. Di fronte ad una signora squadra, destinata a recitare un ruolo da protagonista fino all’ultima giornata di campionato, grandi complimenti vanno fatti all’AlbinoLeffe per aver cercato la vittoria e dato vita ad alcuni episodi purtroppo giudicati in modo contrario a quello che a tutti noi è sembrato abbastanza evidente”.

altSi spieghi meglio…

“Due calci di rigore non concessi, uno su Guerriera nel primo tempo, l’altro abbastanza nitido su Virdis, per non parlare del fallo su Giorgione da cui poi è nata la ripartenza sul gol del Venezia. Il rammarico è più per questi episodi giudicati in maniera avversa all’AlbinoLeffe, che non per altre situazioni. Il campo ha visto due squadre confrontarsi alla pari con un’AlbinoLeffe che, nonostante i diversi punti di differenza in classifica, ha cercato la vittoria più del Venezia. La caratteristica delle grandi squadre è proprio questa: essere sornioni e avere la capacità di dare la zampata vincente quando meno te l’aspetti”.

L’impressione avuta dagli spalti è stata quella di una squadra con personalità, che rispetto all’inizio di stagione è cresciuta in maniera esponenziale. Quanti margini di miglioramento ha questa squadra?

“Giudicando il nostro percorso, dobbiamo ricordarci da dove siamo partiti. Siamo stati l’ultima squadra ripescata in Lega Pro quasi a metà agosto, con la prima giornata di campionato fissata per il 27. Avevamo poco tempo per comporre un gruppo competitivo che potesse ben rappresentare questa società. Questo primo obiettivo è stato raggiunto: siamo soddisfatti di questi giocatori, che sono prima uomini e poi calciatori e che sono ben guidati dallo staff tecnico di Alvini. Stanno ben rappresentando loro stessi e l’AlbinoLeffe su tutti i campi, raccogliendo anche soddisfazioni grazie ad una classifica gratificante. Il nostro percorso di crescita di certo non è terminato: stiamo maturando anche nelle sconfitte. Proprio la sconfitta di ieri deve essere letta all'interno di questo stesso percorso di crescita. Le prossime partite dovranno offrirci risposte da un punto di vista della mentalità, a partire dalla prossima trasferta a Santarcangelo”.

Quanto e cosa c’è di Massimiliano Alvini in questa squadra?

“C’è molto. E’ la persona che lavora ogni giorno sul campo con i ragazzi. E' un tecnico molto preparato e meticoloso ed ha un entusiasmo contagioso. Molto di quello che fa la squadra lo si deve a lui, ma anche ad una forza societaria che dà la possibilità al calciatore di venire agli allenamenti sapendo che c’è una struttura organizzata, che non ti fa mancare nulla. Chi lavora qui deve in primis ringraziare il Presidente, che mette tutti nelle condizioni di dare il massimo. In questo ambiente il nostro tecnico ha possibilità di dimostrare tutto il suo valore, ma grande merito va attribuito anche ai ragazzi, che sono buoni calciatori e che hanno formato un gruppo forte, sempre più coeso. Hanno ancora un grosso margine di crescita. Un grazie va rivolto ai più anziani, che stanno facendo crescere i giovani, da cui ci aspettiamo un grosso contributo da qui in avanti”.

Spesso si definisce l’AlbinoLeffe come una realtà unica rispetto al contesto Lega Pro: una sorta famiglia allargata che ti mette nelle condizioni di pensare solo al campo. Ha riscontrato anche lei quest’atmosfera al suo arrivo a Bergamo? Quali sono le “controindicazioni” all’interno di un ambiente simile?

“Per chi come me ha frequentato raramente questa geografia calcistica, l’AlbinoLeffe è sempre stata vista come una realtà simpatica trainata dall’entusiasmo di una piccolissima realtà. Vivendola ogni giorno, capisci che tutto questo è frutto di importanti investimenti iniziati anni fa e di una grande struttura. Si ha l’idea di trovarsi all’interno di una famiglia perché tutti si mettono a disposizione dell’AlbinoLeffe 24 ore su 24. I giocatori lo percepiscono: sono seguiti in toto e acquisiscono la serenità per potersi esprimere al meglio. Qui non si hanno problemi logistici nè di strutture e si ha il privilegio di fare professionismo in una realtà che da un punto di vista economico non mette in difficoltà i propri tesserati, elemento di valore primario soprattutto in questa categoria, ma più in generale anche in relazione all'intero sistema calcio. Rispetto ad altri club, magari si ha meno seguito a causa della collocazione geografica traslocata rispetto alle sue origini e a volte manca il calore di una tifoseria più numerosa. In altri casi fornirebbe un contributo ancor più decisivo per far rendere ancor meglio la squadra. Se questo gruppo avesse uno zoccolo duro più nutrito di supporter al seguito, potrebbe avere anche qualche punto in più in classifica, ma rappresentare i nostri tifosi ci gratifica moltissimo, indipendentemente dai termini numerici”.

In una recente intervista, Carmine Giorgione, uno dei giocatori più rappresentativi di questa squadra, ha dichiarato di voler raggiungere la serie cadetta con questa maglia. Dove può portare il progetto AlbinoLeffe?

“Il progetto AlbinoLeffe 2016/17 parte dal raggiungimento della permanenza in questa categoria. Da qui in avanti si può pensare di creare un percorso diverso di quello che è stato negli ultimi anni. C’è grande entusiasmo, c’è voglia di fare bene, ci sono tante energie positive in questo ambiente: se riusciamo ad unirle, possiamo creare un percorso per dare ulteriori soddisfazioni ai calciatori e alla società stessa, e raggiungere negli anni quello che ad oggi può sembrare un sogno. Sono, infatti, convinto che qui i sogni possono diventare realtà. L’AlbinoLeffe ha tutte le potenzialità come club e come struttura di poter fare anche campionati diversi”.

Questo sito web utilizza cookie per gestire, migliorare e personalizzare la tua esperienza di navigazione. Per maggiori informazioni su come utilizziamo i cookie e su come rimuoverli, consulta la nostra politica sui cookie. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.